sabato 2 ottobre 2010

Continuation Bet – Davanti o dietro al flop


La teoria della continuation bet non considera il fatto che voi siate in vantaggio o in svantaggio rispetto al vostro avversario dopo che sul board sono comparse le prime tre carte. Infatti, se considerassimo ciò, a volte sarebbe più profittevole checkare invece che operare la nostra solita continuation bet.

In questo articolo vedremo di comprendere meglio questa mossa strategica e come alcune volte non puntare sia meglio rispetto a fare la nostra classica continuation bet. In un articolo sullo stesso argomento abbiamo visto come la continuazione dopo il flop, teorizzata inizialmente da Dan Harrington, debba oggi essere attualizzata e adattata alle circostanze.

Per esempio poniamo di avere due donne e aver rilanciato di 3 big blind dal bottone e di aver ottenuto il call solo del grande buio. Il flop presenta K – 7 – 2 di tre semi diversi. Assumiamo anche che il nostro avversario abbia KQ o una coppia di dieci o un sei e un cinque di cuori.



Se operassimo una continuation bet il grande buio chiamerebbe il 100% delle volte con re e donna, il 50% con coppia di dieci e folderebbe sempre con le due carte di cuori.

Se invece facessimo anche noi check, alla discesa di un ininfluente 2 al turn il nostro avversario punterebbe sempre con KQ, punterebbe solo la metà delle volte con la coppia di dieci e farebbe diventare i suited connectors un bluff puntando sempre.



E’ chiaro quindi come in questa situazione sia meglio non operare la continuation bet per svariati motivi:

  1. L’avversario potrebbe operare un “bluff” al turn con nulla in mano
  2. L’avversario potrebbe rilanciare o chiamare con mani marginali (la coppia di dieci nel nostro esempio)
  3. Possiamo perdere meno se siamo stati battuti al flop
  4. Se siamo stati battuti da una overpair probabilmente andremo rotti con due donne in mano sia facendo la continuation bet sia non facendola.

Ovviamente non fare una continuation bet comporta lo svantaggio di concedere una carta gratis e a volte di poter far decifrare la forza della nostra mano dall’opponente. Nel nostro esempio al turn sarebbe potuto scendere un dieci che permetteva il tris all’avversario oppure avremmo potuto subire una puntata anche al river con le due carte a cuori ed essere così costretti a lasciare la mano.

L’esempio riportato è sicuramente una semplificazione delle situazioni reali, visto che il range di mani del nostro avversario è più grande e sicuramente meno chiaro. Inoltre ci siamo fermati al turn senza considerare ciò che poteva succedere alla quinta carta.

Nonostante questo credo che alcune considerazioni possano essere fatte sul quando fare check e quando invece proseguire in una continuation bet.

  • POSIZIONE: la posizione è un fattore fondamentale nella nostra decisione. Giocare fuori posizione è più difficile e permette al nostro avversario di eliminarci più facilmente dalla mano;
  • CONOSCERE IL NOSTRO AVVERSARIO: più conosci l’opponente, più profittevole sarà fare un check al posto della continuation bet. Se nel nostro esempio, l’avversario fosse tight e rilanciasse solo con un re potremmo tranquillamente fare fold al turn; se invece fosse estremamente aggressivo e puntasse con tutte le mani a sua disposizione potremmo tranquillamente chiamare essendo quasi sicuri di essere davanti a quel punto della mano;
  • POT CONTROL: fare check ci permette di controllare il piatto soprattutto in situazioni in cui il nostro avversario opera spesso un check/raise sia per valore che a mo’ di bluff;
  • FORZA DEL NOSTRO AVVERSARIO: un bravo avversario potrebbe leggerci velocemente e sapere che facciamo check con una mano che ha un buon valore. D’altra parte noi abbiamo l’intelligenza per capire che lui è a conoscenza di questo nostro comportamento e possiamo adattarci.

Fare check al flop invece di operare la solita continuation bet è una giocata sofisticata, che però può essere sicuramente molto profittevole, soprattutto contro dei giocatori mediocri che si trovano ai livelli bassi delle nostre poker room. Tuttavia estrarre valore da tale mossa richiede il saper giudicare bene la situazione e il proprio avversario.


scritto da Marco CM9 Canavesi

su ItalaPokerClub

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