mercoledì 11 luglio 2012

I tornei Turbo camuffati da Normal

Per chi gioca regolarmente MTT vigono delle regole basilari che incidono sulle nostre scelte per l’iscrizione ad un torneo piuttosto che ad un altro. Di queste, tre appartengono alla fase pre gioco. L’ammontare del buy in, la velocità del torneo e la sua struttura.

Per il primo punto ovviamente ogni giocatore con un pizzico di mindset sceglierà il torneo più consono al proprio bankroll. La scelta del buy in influirà anche sul secondo punto, più un torneo è turbo più il buy in scenderà, viceversa, più andiamo a giocarci tornei dove il livello sale lentamente o sono molto deep, più possiamo permetterci di alzare il nostro ABI.

Quello però di cui spesso i giocatori amatoriali o alle prime armi non tengono conto è la struttura del torneo, ovvero il valore del nostro stack relativamente ai blinds e agli ante.

Vengo subito ad un esempio concreto. In occasione del Micro Festival 2012 di Pokerstars, mi sono iscritto al torneo MF-35 di Texas Hold’em, Normal con aumento del livello ogni 10 minuti, 6-max e con un montepremi garantito piuttosto notevole. Buy in da 5 euro, accessibile a molti giocatori visti gli oltre 3000 iscritti già nella fase pre torneo.

Analizzando i primi due punti di cui sopra ho scelto un buy in a me consono sia per il bankroll che per il livello medio dei players che frequentano questi tornei, inoltre il torneo era normal, 10 minuti tra un livello e l’altro, tutto piuttosto standards …. ma, si perché c’è un ma, ovvero l’errore che ho commesso e che non mi ha dato la possibilità di valutare la mia iscrizione al torneo mettendo in tavola tutti gli elementi necessari. Personalmente non amo molto i tornei troppo turbo giocando un poker molto chiuso, anche se per “necessità” alla fine son quelli che mi ritrovo a giocare più spesso.

La prima ora del torneo è filata via liscia, ho visto qualche mano interessante, scelte giuste e il mio stack è passato dalle 7500 chips iniziali a 25.000. Si perché lo stack iniziale era enorme in confronto ai tornei normali che prevedono uno stack di partenza pari a 2000, 3000 o 5000 chips per quelli più deep. Ma i blinds del primo livello erano da 25/50. Facendo un rapido conto mentale è come giocarci un 10/20 con 1500 chips di stack, un sit&go praticamente. Infatti dopo la prima pausa del torneo e con l’introduzione degli ante, anch’essi piuttosto alti, la struttura ha cominciato a collassate e nel giro di 20 minuti mi sono trovato con uno stack che da 25.000 chips in pieno AVG è passato a 20.000 chips short con AVG a 40.000, con il buio a 500/1000 più ante. Pazzesco!

Ma il problema di per se non è la struttura del torneo. La conosci e scegli se giocarlo o meno, il problema è stato rendersi conto del tipo di struttura dopo un’ora e venti minuti di gioco, ed è stato deleterio. Ormai non c’erano più margini di manovra e non è rimasto altro che entrare in modalità push or fold.
Se avessi verificato prima la struttura avrei giocato comunque il torneo ma con una consapevolezza diversa. Avrei aperto maggiormente il mio gioco nella prima ora, avrei aggredito maggiormente appena introdotti gli ante. Mi vengono in mente in particolare un paio di mani in cui sono stato troppo nitty non pensando alla struttura; alla luce di quanto scritto fin qui, potessi tornare indietro, in quelle mani se necessario, sarei disposto a giocarmi l’intero torneo.

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