Molti grandi campioni di poker sono stati o sono dei bravi, bravissimi o addirittura maestri di scacchi. Scacchi, bachgammon e poker, tantissime sono le cose che accomunano questi giochi fatti di strategia, di informazioni più o meno complete, di competività. Tutti rientrano nella logica e negli schemi della Teoria dei Giochi e/o nell’ Equilibrio di Nash.
In particolare il giocatore di scacchi e quello di poker hanno in comune il fatto di giocare un gioco sociale ma individuale in cui le scelte mirano ad una capacità di analisi necessaria per studiare le intenzioni dell'avversario senza lasciarsi ingannare. Il poker e gli scacchi sono giochi mentali e strategici entrambi a “somma zero”, ovvero “In cui la somma delle vincite dei due contendenti in funzione delle strategie utilizzate è sempre zero. Negli scacchi ad esempio significa che i soli tre risultati possibili (rappresentando la vittoria con 1, la sconfitta con -1 e il pareggio con 0) possono essere: 1,-1 se vince il bianco; -1,1 se vince il nero; 0,0 se pareggiano. Non esiste ad esempio il caso in cui vincono entrambi o perdono entrambi.” [cit.]. Nel caso del poker sono stati elaborati dei computer seguendo l’Equilibrio di Nash e ne è scaturito che giocando tra loro in HU all’infinito chiuderebbero in parità.
Ciò che differisce principalmente i due giochi è che gli scacchi sono un gioco a somma zero ad informazione perfetta, il poker ad informazione imperfetta. Ed è proprio sulle informazioni a disposizione dei due giocatori che si basano le differenze principali tra i due giochi mossi da strategie però simili. Il fatto che conosciamo tutte le informazioni in gioco negli scacchi fa si che se giocassimo in maniera perfetta risulteremo sempre vincitori facendo la prima mossa con il bianco. Nel poker questo non è possibile in quanto abbiamo a disposizione informazioni incomplete e imperfette; alcune informazioni sono a noi sconosciute durante tutta l’elaborazione della mano. Ed ecco che quanto più un giocatore è abile nell’interpretare le carte in possesso dell’avversario tanto si avvicina a trasformare il poker in un gioco ad informazione completa. Dunque non sottovalutiamo quanti insistono nel dire quanto sia importante conoscere il modo di giocare di un avversario nel poker e nel cercare di interpretare il più possibile il range di mani in suo possesso.Poker e Scacchi, entrambi giochi di strategia, entrambi giochi a somma zero, l’uno ad informazione incompleta, l’altro ad informazione completa.
Io ho sempre giocato a scacchi e a poker, sia live che on line. E al di la della teorizzazione delle similitudini tra i due giochi, per esperienza personale posso dirvi quanto siano simili, oltre che dal punto di vista strategico, anche dal punto di vista comportamentale e disciplinare. In particolare credo fortemente che il saper giocare a scacchi possa aiutare moltissimo ad avere un comportamento pacato/riflessivo/razionale/ nel poker ed aiutare a capire e saper combattere meglio il tilt, lo stress da bad bet e i momenti negativi in genere, dalla varianza alle situazioni personali poco gradevoli che ci circondano e che spesso si mescolano con il poker giocato.
Nessun commento:
Posta un commento